TANGO DELLA GIOVINEZZA Dal mio vecchio album fotografico Cerco i fiori della giovinezza tra evanescenti pensieri e ricordi degli anni andati, fermati in vecchie foto, immagini della mia mente che blocco e mi sovviene l’aspra luce del giorno, iridescente, com’il sorriso dell’età passata. M’arridono gli anni com'alito di vento, sopito tra pieghe di memorie. Ora s’adombra e fermar vorrei il tempo tiranno, almeno per un’ora. La sabbia nella clessidra scorre indifferente al mio dolore. Raccolgo nel mare sassi e conchiglie di lontana stagione. Fermo l’istante almeno per un poco. Solchi di sabbia in rivoli salmastri, il bagnasciuga annega nel mio mare, quando ponente spira e, assonnata, langue l’ora. Il tango della giovinezza
tra marosi impertinenti danzo e m’abbandono. Ora al tempo crudele canto la Primavera e l’estate assolata in quest’ultimo tango. In Grecia sciolsi le chiome o le strinsi nel nodo di Penelope, di Corfù mi sovvengono sassi e rosate aurore, allorché dal Partenone, simile a dea, a mare scesi, e lì intinsi le mie lunghe chiome. Degli anni colgo i ricordi più belli nella schiuma che, tra mitili, spumeggia di memorie. Sfoglio senza pudore le mie foto e m’abbandono, alghe tra i capelli, ch’ardon ancora del sol che mi ristora. Ballo il mio tango selvaggio ancora prima che la stagione ingrata terga le vecchie mura della mia prigione. * TANGO OF YOUTH I look for the flowers of youth between evanescent thoughts, memories of the gone years, blocked in old photos, images of my mind and it occurs to me that fresh light, iridescent, of the day, like a smile of my youth years. The years are over like a breath of wind, dormant between folds of memories. Now all is darkened, I would like to stop time, at least for an hour. Sand in the hourglass, indifferent flows to my pain. I collect the sea stones and shells of distant seasons. I block the instant at least for a while. Sand grooves in brackish streams, the beach drowns in my sea, when the west is blowing and, sleepy, the hour is languishing. My last tango of youth, between bizarre waves, I dance and abandon myself to memories. Now in this cruel time I sing Spring and the sunny summer of my last tango. In Greece, I untied my hair or I held them in Penelope's knot, I took stones from Corfù and pink dawn, when from the Parthenon, like a goddess, I went down to the sea, and I unleashed there my long hair. Over the past years, I gathered the most beautiful memories from the foam that, between shells, fizzles with memories. I browse my photos without shame and I abandon myself, algae in the hair, still burned by the sun that consoles me. I dance my wild tango even before that the ungrateful season tears the old walls of my prison. By Franca Colozzo All rights reserved
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Franca Colozzo
- 27/04/2018 20:57:00
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Grazie Salvatore, per i tuo commento. Amo il tango e continuo ballarlo, almeno con la fantasia. Sono una passionaria della vita e niente potrà mai piegarmi. Buon weekend e buona serata.
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Salvatore Pizzo
- 27/04/2018 20:20:00
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Cè tutta una vita in questi passi danzati per versi, con tutta la passione che, solo un tanghero, sa imprimere alle movenze, rimanendo nel gioco tra ricordi e presente... Estato molto bello farci un giro e lasciarsene avvincere dalle note maliconiche ma non arrese... Ciao
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Franca Colozzo
- 26/04/2018 14:22:00
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Grazie Giulia per il tuo commento che è riuscito a cogliere nella mia poesia quel pizzico di nostalgia per il tempo passato, ma anche la passione per la vita e la magnificenza del creato. Ti ringrazio per la bellezza che tu mi attribuisci, svanita tra le pieghe del tempo. Ma, al di là dellesteriorità, credo che si trovi nellanima quella bellezza imperitura che non sfiorisce con il passar degli anni. Questo rappresenta il mio riscatto rispetto a ciò che ho perso: filtrare attraverso lanima quella luce interiore, che spero si riverberi nelle poesie. Se non cè luce interiore, anche la poesia nasce vuota, senzanima, per quanto possa essere stata scritta stilisticamente bene. Il tango poi, ballo che amo tanto, è proprio quello indicato per trascinare nei movimenti quellonda passionale che deve sempre riempire i nostri più reconditi pensieri, affinché la vita diventi un sogno. Grazie per il tuo commento. Un abbraccio. Buona serata.
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Giulia Bellucci
- 26/04/2018 07:44:00
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Una poesia che rispecchia i ricordi dell’eta più Florida, trenta-trentacinque anni. È l’eta’ del massimo splendore, della passione, ben espressa attraverso la metafora del tango, sia per una donna che per un uomo, mentre la clessidra traditrice continua a far scivolare giù granelli di tempo preziosi. Sono dei ricordi proiettati attraverso esperienze memorabili per te, che tuttora custodisci nel tuo cuore. Ma ogni età va colta nel giusto modo, perché offre sempre nuovi momenti significativi nella vita di ciascuno. Basta guardare con gli occhi giusti. Non potevi che essere molto bella a quell’eta’, come mostrano le foto, perché ancora lo sei. Un abbraccio grande Franca.
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Franca Colozzo
- 25/04/2018 23:19:00
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Carissima Sabina, grazie per il tuo graditissimo passaggio ed il lusinghiero commento. Anche tu esprimi questo tipo di bellezza e di esuberanza, oltre ad essere nel fiore della gioventù. La mia giovinezza è un ricordo, che ho voluta incastonare in una poesia dove ho racchiuso i sogni, il mare e tutto ciò che mi ha arrecato gioia, in primis lamore. Solo attraverso la sua forza dirompente è possibile superare tutti gli ostacoli e le difficoltà che la vita invariabilmente ci pone di fronte. Ti auguro una felice notte. A presto.
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Sabina Spielrein
- 25/04/2018 22:47:00
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racchiudi lo splendore delle idee e lo splendore del corpo. nelle immagini emergi come incastonata in un dipinto di max ernst esposta a effetti perturbanti. belli i versi, quasi una metafora per capire un po la tua storia.
ciao carissima franca (incantevole tuttora)
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Franca Colozzo
- 25/04/2018 20:27:00
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@Edi @Antonio, ringrazio entrambi per i vostri commenti che colgono il senso della nostalgia per la giovinezza passata e della bellezza del mare che sempre si rispecchia nei miei pensieri e nelle mie poesie. La mia vita è iniziata, in verità verso i quindici anni, quando mio marito, allora mio fidanzato, mi ha insegnato a non aver paura del mare profondo. Per quanto figlia di comandante di navi, le preoccupazioni materne che io potessi affogare, mi avevano inculcato la paura di affrontare il mare aperto. Sono grata a mio marito di avermi fatto scoprire le profondità marine in cui mi calo alla ricerca delle sue affascinanti creature. Da questo amore sviscerato per il mare nasce anche la mia gioia di vivere, qualche volta offuscata da nuvole passeggere, che poi si diradano presto, perché difficilmente porto a lungo rancore verso gli altri dentro di me.
@Antonio, mi piace la storia dellabbinamento tra tango e giovinezza, essendo il tango un ballo melanconico e piuttosto incline alla nostalgia. Mi piacciono sempre le tue citazioni colte che mi fanno calare in realtà che spesso ignoro. Un saluto affettuoso ad entrambi. Buona serata
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Edi Davoli
- 25/04/2018 19:09:00
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Tu, cara Franca, e il mare che ti ha accompagnato nella tua avventurosa vita. Un connubio. Come Venere che emerge dalle acque, rivivi nel tuo album di foto, la Grecia, terra di miti, storia e acque spettacolari con la nostalgia che non offuscava i tuoi occhi di giovane e bellissima donna.
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Antonio Terracciano
- 25/04/2018 18:49:00
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Indovinato abbinamento, direi, quello della giovinezza perduta e del tango. Ci sono poche musiche, forse, che ci riempiono di nostalgia per la nostra vita passata, come il fado, e il tango appunto. Un romanzo dello scrittore portoghese Antònio Lobo Antunes, "La morte di Carlos Gardel" , ha tra i principali protagonisti un anziano personaggio che affoga le sue inquietudini esistenziali ascoltando continuamente i vecchi tanghi del "divino" Gardel, tanghi spesso più impietosi di quanto si creda, come quello (del quale non ricordo il titolo) in cui il cantante (notando che "las minas" , le ragazze, non si accorgono più di lui) a un certo punto dice: "Ya no soy aquél de ayer" ( "Non sono più quello di una volta" ) .
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Franca Colozzo
- 25/04/2018 17:31:00
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Grazie Graced del commento che ha messo a fuoco la mia nostalgia e il mio desiderio di bloccare quegli istanti di giovanile splendore, che la clessidra del tempo ha fatto scorrere velocemente come granelli di sabbia. Le immagini sono le mie, ripescate da un vecchio album e vanno dai 30 ai 35 anni di età. La giovinezza è unaltra cosa, spesso inconsapevole di esserlo, e quando ce ne accorgiamo è troppo tardi. Il viaggio in Grecia, in particolare, è rimasto scolpito nella mia memoria per lunicità dei luoghi, dove laria profuma di antiche civiltà e di una natura fragrante per gli aromi selvatici della macchia mediterranea. Sto attraversando una fase positiva in quanto sono al mio quarto bagno nelle fredde acque del mare, molto tonificanti però. Nuoto molto e quella che potrebbe, di primo acchito, apparire una poesia nostalgica, inneggia allamore e alla vita attraverso la spumeggiante passione che il mare ci dona. Spero che non sia lultimo mio tango, stregata come sono dal mio mare! Ti ringrazio per le tue belle parole e per il sorriso che profondi sempre quando ti immergi nella bellezza del creato, regalandoci le tue immagini angeliche, che ben raccontano la tua anima. Ti auguro una piacevole serata. Un caro saluto. Franca
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Graced
- 25/04/2018 16:30:00
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Immensa opera che, torna a ritroso nel tempo della giovinezza guardando delle vecchie foto. In ognuna di esse cè un tratto di vita che ci porta a ricordare le occasioni di quei momenti andati, ma che faranno sempre parte di noi. Momenti bellissimi di viaggi che vanno incontro alla storia ed alla ricerca della millenaria cultura greca, di cui noi facciamo parte. Il tutto descritto divinamente con immagini e metafore intinte con linchiostro dellanima. Complimenti Franca, anche per la bellezza di queste foto in cui, credo sia ritratta tu in vari momenti della vita. Ti trovo incantevole e bellissima! Un caro saluto da Graced.
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